CHI SIAMO

La Impianti Scoter S.r.l. viene fondata con la ragione sociale “Sciovia Scoter S.r.l.” da un gruppo di giovanissimi amici nell’ottobre del 1970. I soci fondatori sono Raffaello Mario, Lorenzo Menegus, Domenico Pordon, Marino Ossi, Gianbattista Belli, Alberto De Lotto. Tra questi nomi spicca quello di Alberto De Lotto che sebbene avesse quasi il doppio degli anni dei suoi soci dimostrava un entusiasmo pari se non maggiore dei suoi più giovani compagni d’avventura. Animati da tanta voglia di fare e di dimostrare a “chi vece” che avrebbero concretizzato i loro progetti, nonostante la scarsità di mezzi e di risorse (costante quasi mai invertita) i giovani soci misero in funzione la mitica sciovia San Marco per la stagione 1971/1972.

Passione e sacrifici dei soci

Dopo pochissimi anni di funzionamento la partenza della sciovia prese fuoco, compromettendo così la fune, numerosi traini e la stazione di partenza stessa. Questo incidente mise in serio pericolo l’esistenza stessa della società che sopravvisse grazie alla passione e i sacrifici dei giovani soci che ripararono l’impianto con propri mezzi come meglio poterono.

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Foto di gruppo con tutto i collaboratori e gli amministratori della stagione 2011-2012 durante la cerimonia per il festeggiamento dei 40 anni. Da sinistra: Sergio Cesaletti “Martina”, Valter Zambon, Albino Belli “Codan”, Christian Forte, Gianni Comelato, Luca Righi, Giampietro Bee, Fabio De Mingo, Mauro Casagrande, Alessandro De Donà, Enrico Raddi, Massimiliano Forgiarini, Cristiano Menegus “Tamburin”, Rodolfo Olivotto, Roberta Palatini “Zotelo”.
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Foto di gruppo con gli amministratori della storia della società. Da sinistra: Maria Paola Giunchi (per Lorenzo Cino Menegus “Tamburin”), Albino Belli “Codan”, Stefano Menegus “Zalon”, Melita Da Col (per Natalino Menegus “Frize”), Cristiano Menegus “Tamburin” e Giovanni Battista Belli.

L’entusiasmo di Cino

Nel 1978 diventa presidente Lorenzo “Cino” Menegus, succedendo a Giannino Belli, carica che ricoprirà fino alla tragica scomparsa del 20 dicembre 2001 nei pressi dell’attuale camposcuola. La storia della Scoter è indissolubilmente legata a Cino che ne è stato sempre l’anima e la colonna portante. Nonostante i problemi, le difficoltà economiche e i tantissimi ostacoli che la società ha dovuto superare sempre da sola, Cino non ha mai perso la voglia di fare, con una passione, un entusiasmo e un ottimismo che sono rimasti sempre gli stessi. L’entusiasmo di Cino è rimasto intatto anche dopo la sua scomparsa, la passione con cui la Scoter lavora ancora oggi, dagli operai agli amministratori, ne è la più grande e significativa dimostrazione.

Le acquisizioni e gli investimenti

Dopo una serie di acquisizioni di altre sciovie (sciovia Tambres, sciovia Col de la Roa, sciovia Sapiaza, sciovia Donariè), nel 1990 viene realizzato il primo stralcio dell’impianto di innevamento artificiale. Tale investimento risulterà essere vincente e di fondamentale importanza per la sopravvivenza della società. L’innevamento garantirà alla Scoter ricavi per tutte le stagioni successive permettendole così di affrontare investimenti più impegnativi ma anche remunerativi.

La prima seggiovia del Veneto con tappeto d’imbarco

Con il sostegno del comune di San Vito, nel 1995 viene realizzata la seggiovia Sapiaza-Tambres, la prima seggiovia in Veneto ad avere il tappeto d’imbarco. Successivamente nel 2000 viene sostituita la vecchia sciovia San Marco con una nuova seggiovia a due posti, completando così il rinnovamento impiantistico del comprensorio.

La seggiovia San Marco permise inoltre alla Scoter di aprire anche durante il periodo estivo e di assumere per la prima volta due collaboratori a tempo indeterminato.

A seguito dell’improvvisa scomparsa di Cino nel dicembre del 2001, divenne presidente Albino Belli che con l’aiuto di Natale “Natalino” Menegus ha guidato la società per gli anni successivi. A seguito della scomparsa di Cino, il controllo della società passò in mano al comune di San Vito che tuttora ne detiene la quota di controllo.

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Parco neve sole

La pista Antelao – Cino Menegus

Nel 2007 viene realizzata la pista Antelao – Cino Menegus sotto la guida del Presidente Pietro Fransesco De Lotto e il Vice Stefano Menegus che amministrarono la società per il triennio 2006-2009. Nello stesso anno viene aperto un bar-punto di ristoro nei pressi della partenza della seggiovia Sapiaza-Tambres.

Parco NeveSole

Nel 2009, con il ritorno alla guida della società di Albino Belli e del figlio di Cino, Cristiano Menegus, viene realizzato il campo scuola parco giochi NeveSole che diventa l’elemento di traino del comprensorio, orientandosi ancor di più sul target dei bambini e delle famiglie. Nel 2011 vengono realizzati il Kinderheim NeveSole e i nuovi parcheggi nell’area Brosolas con la costruzione di un tunnel sotto la pista “i prati”, risolvendo così il decennale problema dei parcheggi e ridefinendo il baricentro del comprensorio.

40 anni di attività!

Il 20 dicembre 2011, in concomitanza con l’inaugurazione dei nuovi parcheggi Brosolas e del Kinderheim NeveSole si sono festeggiati i 40 anni di attività della società. Durante la cerimonia è stato consegnato un riconoscimento a tutti gli amministratori che si sono succeduti in questi 40 anni e a tutti i collaboratori che con tanta passione svolgono il loro lavoro. La ricorrenza si è svolta esattamente 10 anni dopo la tragica scomparsa di Cino Menegus che è stato ricordato dal Presidente Albino Belli e dal Sindaco Andrea Fiori nel corso della cerimonia.

La ripartenza dopo gli eventi calamitosi del 2015 e del 2019

Nell’agosto del 2015 un importante fenomeno di colata detritica rapida ha interessato l’intero corso del torrente Ru Seco fino all’abitato di San Vito di Cadore, danneggiando pesantemente la stazione di partenza della seggiovia San Marco, la pista Bianca, e varie infrastrutture della ski area. Per il ripristino dei danni sono stati spesi complessivamente oltre 2 milioni di euro e già a dicembre 2015 il comprensorio ha riaperto integralmente.

Da dicembre 2018 il Presidente della Società è il dott. Raffaello Lorenzi.

A marzo 2019, ad impianti chiusi, una frana di massi, distaccatasi dalla Cima Belprà, ha danneggiato il Rifugio Scoter e coinvolto la parte alta della Pista Serpentina. A protezione dell’intero versante, nell’autunno 2019 sono state realizzate opere per circa 1 milione di euro, che hanno consentito ancora una volta la riapertura dell’impianto già a dicembre 2019.